Neon Genesis Evangelion, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo (clicca qui per leggerlo)è un vero e proprio capolavoro della fantascienza, che sia essa cinematografica, animata o letteraria. Un’opera che riesce ad essere profonda come poche altre e che per questo merita almeno un approfondimento.
Se non avete visto la serie e per lo meno il film End Of Evangelion vi sconsiglio la lettura di questo articolo in quanto conterrà parecchi SPOILER. Per tutti gli altri iniziamo con l’analisi che sarà divisa in tre punti.
Evangelion come opera di fantascienza
Neon Genesis Evangelion è senza dubbio un racconto di fantascienza e nonostante questa sia un’affermazione scontata c’è molto di cui parlare riguardo alla sua essenza puramente fantascientifica. Tutto inizia con una specie aliena chiamata FAR (First Ancestral Race) termina la sua esistenza non si sa bene a causa di cosa. Questa specie lancia nell’universo i semi della vita, contenuti in Arche, per permettere alla vita stessa di non terminare (praticamente un’inseminazione). Uno di questi semi della vita causa uno schianto sul pianeta Terra, per la precisione in Antartide. Da questo Seme, contenente l’Albero della Vita nasce Adam e inizia a fare dei figli detti Angeli.
Una seconda Arca viene scoperta in Giappone, al suo interno vi è l’Albero della Conoscenza che da vita a Lilith, probabilmente arrivata sulla Terra anch’essa con il primo schianto First Impact. Ogni Arca contiene una Lancia che permette eliminare uno dei due alberi in quanto se Vita e Conoscenza si unissero la potenza della creatura che ne uscirebbe sarebbe quella di un Dio ma quella di Lilith va persa, rimane solo quella di Adam, la Lancia di Longinus. Lilith crea un liquido simile a un brodo primordiale, l’LCL che rigenera la vita e riconnette gli spiriti viventi gli uni con gli altri. Chi è immerso nel liquido può comunicare con altre anime e muovere una macchina come un Eva.
Un’organizzazione chiamata Seele istituisce un centro di ricerca chiamato Gehirn, il cui scopo principale è quello di sviluppare una difesa contro gli attacchi di ulteriori Angeli, previsti in alcuni documenti noti come Rotoli del Mar Morto. Vengono così creati gli Evangelion, i tre supercomputer chiamati Magi e Neo Tokyo-3.
Nasce così la Nerv che ha il compito di proteggere il pianeta dall’arrivo degli Angeli.
Il 13 Settembre 2000, durante una spedizione alla ricerca di queste Arche questo evento è detto Second Impact e causa lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento degli oceani e la morte di metà della popolazione umana.
Nel 2015 la popolazione terrestre si è adattata al nuovo ecosistema, una perenne estate. La Nerv ha costruito gli Eva e ha ingaggiato Shinji Ikari, Rey Ayanami e Asuka Sōryū Langley come piloti detti Children.
Shinji è figlio del capo della Nerv ma è stato separato da lui per molti anni. Si trasferisce in città per il suo ruolo di Third Children e vive con la sua tutrice Misato Katsuragi. Nonostante sia un tipo piuttosto schivo ha anche degli amici Tōji Suzuhara e Kensuke Aida.
Con il susseguirsi degli eventi e delle battaglie contro gli Angeli, la vera natura dei nemici e degli Evangelion viene pian piano messa in dubbio. Gli Eva come potrebbe far intuire il nome, sono cloni di Adam intrappolati in armature contenitive ma sono esseri viventi con una coscienza (quella della madre del pilota). Non è un caso che abbiano un cordone ombelicale (umbelical cable) e che i piloti siano nell’età dell’adolescenza. Inoltre, con il deteriorarsi dei rapporti tra Seele e Nerv, si scoprono i reali obiettivi delle due organizzazioni e il loro collegamento con il misterioso Progetto per il perfezionamento dell’uomo.
Asuka, non riuscendo a reggere lo sforzo mentale di tante battaglie sia fisiche che psicologiche contro gli Angeli, si chiude in uno stato catatonico dopo aver subito un attacco psichico da parte di uno di essi. La Seele invia Kaworu Nagisa in qualità di Fifth Children per sostituirla. Il giovane stringe immediatamente amicizia con Shinji, ma si rivela essere l’ultimo angelo. Dopo aver preso controllo dell’Eva-02, Kaworu tenta di ricongiungersi con il primo angelo Adam, che crede custodito nel quartier generale della Nerv. Dopo aver scoperto che l’angelo rinchiuso è in realtà Lilith, egli chiede all’amico Shinji di ucciderlo, dopo una lunga esitazione Shinji lo fa. In seguito, le anime dell’umanità si fondono in un’unica coscienza collettiva nel Progetto per il perfezionamento dell’uomo. Interrogandosi sul significato della vita e sul suo rapporto con le altre persone, Shinji comprende che l’esistenza non è predeterminata e che non si può vivere in isolamento dagli altri, distruggendo il guscio protettivo che si era costruito intorno. I personaggi riappaiono nella loro individualità e lo applaudono per questo passo; Shinji, sorridendo, li ringrazia tutti.
La Psicologia in Neon Genesis Evangelion
In Neon Genesis Evangelion numerosi sono i riferimenti alla psicologia e in particolar modo alla psicanalisi di Freud.
Iniziamo con la sessualità, la serie è piena di rappresentazioni simil falliche (lance che penetrano, angeli che vengono trafitti e tanto altro). I Children stessi che devono entrare dentro gli Eva (madre primordiale ma anche madre reale in quanto dotati di tale coscienza come abbiamo già detto). Shinji è in pieno complesso edipico, ama la madre in maniera ambigua (e infatti in un certo senso la penetra entrando nell’Eva) e non ha superato la fase orale infatti è dipendente in maniera ossessiva dall’attenzione altrui. Il padre di Shinji è odiato da lui e rappresenta sì il padre ma anche la società tutta. Shinji inoltre è inconsciamente attratto da Rei Ayanami che altro non è se non un clone della madre con piccole differenze. Rei infatti è stata creata dal padre di Shinji.
Chiaramente Shinji è anche un ragazzo chiuso in sé stesso che vede nella figura di Misato una figura materna ma anche una donna del desiderio. L’adolescente confuso che oggettifica qualsiasi donna, simbolo di una società patriarcale come quella giapponese.
Rei Ayanami dal canto suo è sì un clone ma al tempo stesso è una personalità reale ed ama suo padre (che è anche padre di Shinji) in un palese complesso di Elettra che la spinge anche ad odiarne le amanti. Rei rappresenta l’oggetto, il Super-io freudiano. Ha talmente interiorizzato codici comportamentali da essere letteralmente una bambola, un manichino (Dummy system è il progetto di creazione delle varie Rei).
Rimanendo in tema di bambole ecco che possiamo introdurre Asuka, lei ha avuto un trauma infantile quando la madre gravemente malata ha iniziato a sostituire una bambola a lei. Asuka si comporta in maniera sprezzante, entra in scena calpestando un cappello (simbolo dell’influenza maschile nella società), si comporta da maschiaccio e odia Shinji che la supera in tutto quando lei vorrebbe essere la migliore. Anche il fatto di essere soltanto il Second Children e non il First Children la fa sentire in secondo piano soprattutto se pensiamo che il First Children è Rei, la bambola (come la stessa Asuka la chiama più volte). Se Shinji è l’io e Rei il Super-io Asuka è l’Es ed infatti tra i tre è la più istintiva e la più provocante per Shinji.
Misato ha subito un trauma infantile che le ha causato un mutismo quasi totale e ora si rifugia in un alcolismo estremo (la casa dove vive con Shinji è piena di birre e lattine vuote) ed inoltre desidera essere vista come una madre dal ragazzo anche se, in ultimo, lo bacia.
Ritsuko Akagi, la scienziata a capo del nucleo operativo della Nerv è stata amante del padre di Shinji ed è quindi vittima della gelosia di Rei. Per questo non si fa scrupoli a distruggere tutte le Rei del Dummy System ma viene uccisa dal suo stesso amante. Inoltre la coscienza di sua madre è divisa in tre parti all’interno del super computer chiamato Magi. La coscienza di donna, di madre e di scienziata lavorano separatamente ma contemporaneamente per mantenere funzionante la Nerv.
Ricapitolando, Shinji è l’introverso che è attratto sia dall’estroversa Asuka (opposti che si attraggono) sia dall’introversa Rei (simili che si attraggono). Shinji è anche attratto da Misato che vede però come figura materna, tutte queste cose creano un conflitto interiore che si acuisce quando entra in gioco Kaworu il quale ha atteggiamenti omosessuali nei confronti di Shinji che però vuole solo essergli amico in quanto eterosessuale. Kaworu rappresenta molti ragazzi omosessuali che non possono ricevere l’amore della persona amata per differenze di orientamento. Un dramma di cui si parla poco ma Neon Genesis Evangelion lo porta alla luce con naturalezza.
Shinji è l’otaku medio giapponese, un ragazzo che si chiude in sé stesso arrivando anche alla depressione. Depressione rappresentata in maniera accurata dai vari atteggiamenti di Shinji. Il ragazzo si blocca, si autoaccusa per essersi bloccato, agisce allora con forza, raggiunge un apice di felicità che presto viene distrutto da una nuova difficoltà e via così.
Questi sono soltanto alcuni degli aspetti psicologici di questa incredibile serie animata, ora passiamo agli aspetti filosofici.
Neon Genesis Evangelion e la filosofia
Neon Genesis Evangelion è intriso di filosofia.
Rei rappresenta la Malattia Mortale di Kierkegaard, una vita immersa in un’ansia della morte. Vive in un costante dilemma che riguarda la sua morte e non sa come comportarsi di fronte ad essa.
Entra in gioco anche il celebre Dilemma del riccio, Shinji vuole entrare in contatto con gli altri ma sa di farsi male come un riccio che si rischia di pungere se si avvicina ad un altro perciò evita di farlo e perciò non riesce mai a essere felice.
Neon Genesis Evangelion parla anche di unione, l’unione che avviene negli enigmatici due episodi finali della serie che sono esplicitati nel film conclusivo. Il Third Impact fonde l’umanità in un’unica coscienza che però annulla ogni identità. Shinji si accorge che questo non risolve il problema, è proprio nelle differenze che esiste l’umanità ed è proprio nelle difficoltà che c’è la crescita.
Conclusioni
Neon Genesis Evangelion è un’opera immensa e sono sicuro di aver tralasciato tantissimi punti importanti di cui parlare. Spero di aver fatto un buon lavoro e di avervi fatto venir voglia di vedere ancora una volta questo capolavoro.
Alla prossima!
Lorenzo