Non succede, ma se succede… è un film del 2019 diretto da Jonathan Levine con protagonisti Seth Rogen (doppiato da Simone Mori ) e Charlize Theron (doppiata da Claudia Catani).
Trama
Nel 2019, il segretario di Stato americano Charlotte Field apprende che il presidente Chambers che non ha intenzione di candidarsi per un secondo mandato e lo convince a sostenerla come potenziale candidata alla presidenza. Nel frattempo Fred Flarsky, giornalista di New York, scopre che il giornale per cui lavora è stato acquistato da Parker Wembley, un ricco magnate dei media la cui etica si oppone a quella di Fred. Furioso, abbandona prontamente ma non riesce a trovare un altro lavoro. Depresso, si rivolge al suo migliore amico Lance, che lo porta a un evento di raccolta fondi di beneficenza a cui partecipa anche Charlotte. Lei e Fred si riconoscono, poiché lei fu sua babysitter e una sua cotta segreta quando erano adolescenti. Wembley però li interrompe per pianificare un incontro con Charlotte, portando Fred ad attaccare l’uomo prima di andarsene. Dopo aver letto alcune delle colonne di Fred, Charlotte decide di assumerlo per scrivere i suoi discorsi, nonostante le proteste della sua manager Maggie e Fred accetta il lavoro.
Commento
Ho visto questo film tempo fa e lo recensisco adesso perchè effettivamente è il classico film da una visione e via. Cioè, all’anteprima ci sono state talmente tante persone che alcune sono rimaste fuori e questo è perchè il film è sicuramente carino, fa ridere, fa leva su una comicità grassa, a volte aggressiva, ma non è memorabile.
Gli attori sono in gamba, beh Charlize Theron è veramente di un livello superiore in tutto quello che fa, ma la cosa che mi ha colpito di più è stata il fatto che la sceneggiatura, a cui Seth Rogen ha contribuito, sia stata in grado di reggere le diversità tra barriere linguistiche. Cioè, un film tragico deve far piangere e spesso fa leva sulle immagini… mentre per i film comici il discorso è diverso. I film comici si reggono sui dialoghi, sulla sceneggiatura… e quando si cambia lingua, contesto e bagaglio culturale certe cose non funzionano più. Invece in questo film, seppure ruoti tutto intorno al limite del volgare, le battute funzionano ancora e sono state apprezzate da tutti in sala.
Tutto fa brodo ma poco si tiene, compresi gli inserti d’azione fuori luogo e l’inevitabile parabola di un amore fra una donna potente e un uomo comune (idea presa a sessi invertiti da Il presidente – Una storia d’amore) che nasce, muore e poi trionfa.
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!