In questo articolo vorrei fare una riflessione su Penny Dreadful: City of Angels, ovvero lo spin-off dell’omonima serie creata da John Logan, di cui ho parlato precedentemente anche in un altro articolo in cui consigliavo delle serie tv ambientate nell’epoca vittoriana. Voglio parlare approfonditamente di questo spin-off perché ultimamente sta ricevendo un odio immeritato a mio parere e cercherò di spiegarvi perché, andando a commentare anche le prime 5 puntate uscite finora e fare un bilancio di metà stagione.

Inizio con il dire che Penny Dreadful è una delle mie serie tv preferite in assoluto, quindi sono molto legata alle tre stagioni originali. Ho iniziato a seguire la serie per caso nel 2014 quando non era conosciuta praticamente da nessuno e non esistevano nemmeno le puntate doppiate, motivo per il quale è stata la prima serie tv che io abbia mai visto in lingua originale. L’avevo iniziata solo per Eva Green dato che è una delle mie attrici preferite e alla fine mi sono innamorata non solo del suo personaggio (Vanessa Ives), ma anche della trama, delle ambientazioni, delle scenografie, dei costumi e degli altri personaggi in generale. Le cose che mi hanno più colpito all’epoca sono state sicuramente le fantastiche atmosfere vittoriane e la profondità psicologica dei personaggi. Quindi ho continuato a seguire la serie fino al suo termine nel 2016. Devo essere sincera, la terza stagione in generale non mi ha fatto impazzire anzi, l’avevo ampiamente criticata e il finale mi aveva profondamente delusa. Inoltre molte trame vengono lasciate aperte e non hanno una giusta conclusione.

Forse è proprio per questo motivo che quando fu annunciato il progetto di creare uno spin-off di Penny Dreadful completamente distaccato dalla serie tv originale mi sono parecchio infuriata, come tante altre persone. Non riuscivo a comprendere perché John Logan volesse continuare con un’altra storia di Penny Dreadful quando avrebbe potuto benissimo usare quei soldi per realizzare una quarta stagione conclusiva e dare un giusto finale alle varie trame lasciate in sospeso e soprattutto dare giustizia al personaggio di Vanessa Ives, che era l’anima della serie e che purtroppo è stata rovinata completamente. Mi sono quindi totalmente disinteressata al progetto dello spin-off perché ero convinta che John Logan non avesse nient’altro da raccontare. Inoltre Eva Green non ci sarebbe più stata.

 

 

Arriviamo quindi a un mese fa quando non avendo niente da fare decisi alla fine di vedere almeno la prima puntata di City of Angels con la convinzione che non mi sarebbe piaciuta e che dopo una puntata l’avrei abbandonata. E invece mi sbagliavo di grosso. Forse è dovuto al fatto che ero partita con zero aspettative e non sapevo nulla di questo spin-off se non che fosse ambientato a Los Angeles negli anni 30′, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa. Sono andata avanti con la visione delle puntate e devo dire che al momento è promossa a pieni voti.

Ma di cosa parla Penny Dreadful: City of Angels? La serie è ambientata nel 1938 a Los Angeles e segue le vicende del detective messicano Tiago Vega, che cerca di farsi strada nel duro mondo americano dell’epoca, pieno di pregiudizi razziali e violenze. Insieme al suo collega Lewis Michener (Nathan Lane) inizia ad indagare ad un omicidio molto macabro che sembra essere collegato alla cultura messicana. In tutto questo però c’è qualcosa di più grande in ballo: la lotta fra due divinità, Magda (Natalie Dormer) e Santa Muerte. Proprio la Dormer infatti interpreta ben quattro personaggi diversi o meglio quattro sembianze diverse di Magda, un demone che cercherà di plagiare gli uomini secondo la sua volontà.

 

 

Gli attori sono bravissimi e i personaggi sono molto interessanti e sfaccettati, i costumi e le atmosfere californiane degli anni 30′ ti fanno immedesimare alla perfezione in quel mondo. Ogni singolo personaggio è tormentato, così come accadeva nella serie originale, e di tutto questo Magda ne approfitta per gettare caos nella città degli angeli.

L’unico difetto di questa serie a parer mio è la presenza di troppi personaggi e troppe trame, infatti si fa fatica a stare dietro a tutte le vicende. Ma a parte questo consiglio assolutamente la serie a tutti gli amanti del Penny Dreadful originale e sinceramente mi dispiace che molte persone non lo guardino per principio. Spero che la serie venga rinnovata per una seconda stagione perché mi dispiacerebbe da morire se dovesse essere cancellata solamente a causa dei pochi ascolti e delle critiche (cosa molto probabile purtroppo). Ed è proprio di queste critiche di cui vorrei parlare.

Questa serie non è un seguito diretto del Penny Dreadful originale e non ha mai avuto la pretesa di esserlo, è solamente ambientato nello stesso mondo (40 anni più tardi oltretutto). Non vedremo mai più i nostri amati personaggi della Londra vittoriana e soprattutto dovete capire che Vanessa è morta (fidatevi è stato un durissimo colpo anche per me e non mi sono ancora ripresa) e che non ritornerà in nessun modo. Per quello esistono i fumetti che hanno continuato la storia originale ma non posso garantire nulla dato che non li ho letti.

E poi fatemi dire una cosa, se un prodotto non vi piace potete semplicemente non guardarlo. Non potete capire quanti commenti negativi ho letto riguardanti lo spin-off e tutti erano rivolti al fatto che i fans non hanno avuto quello che si aspettavano. Presa singolarmente è una bellissima serie tv e purtroppo risente da morire del fatto che abbia Penny Dreadful nel nome e questa cosa è molto frustrante.

 

 

Da Noemi è tutto! State guardando Penny Dreadful: City of Angels? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento! Vi avviso già che a fine giugno quando la serie sarà terminata farò una recensione completa. Seguitemi anche sul mio profilo twitter (@arawynshope).

Written by

Noemi

Ciao a tutti! Sono Noemi, una ragazza di 23 anni.
Amo gli animali, viaggiare e scoprire nuove culture ma le mie due più grandi passioni sono il cinema e la letteratura e sono felice di far parte della Scrive Squad e di parlare di quello che amo di più.