Oggi voglio fare una riflessione sull’horror moderno che, a mio avviso, non è più considerabile horror purtroppo.
La nascita di un genere meraviglioso
Partiamo dal principio, Méliès, nel 1896, gira Le Manoir Du Diable, considerato il primo horror della storia del cinema. In 3 minuti assistiamo ad un diavolo che spinge un uomo a suicidarsi e che sostanzialmente infesta un castello. Per l’epoca, quando il cinema era appena nato, vedere queste cose doveva essere davvero terrificante considerando la religiosità dell’epoca e il fatto che si moriva molto più giovani di ora.
Passiamo alla Germania del 1920 dove Robert Wiene dirige quel capolavoro dal titolo il gabinetto del dottor Caligari, un film che parla praticamente di uno zombie che semina il panico in un paesello. Con la fotografia espressionista e la regia di un maestro questo film eleva il genere a qualcosa di nuovo. Lo zombie che vediamo è diverso dallo zombie moderno, è più legato ad un sortilegio e quindi, sempre tenendo conto dell’epoca, appena dopo la prima guerra mondiale e poco prima dell’ascesa del Nazionalsocialismo. il critico Siegfired Kracauer sostenne che il film fosse una sorta di profezia del nazismo
l’origine di una corrente che portò da Caligari ad Hitler attraverso un corteo di mostri e tiranni (S. Kracauer, Cinema tedesco – dal “Gabinetto del dottor Caligari” a Hitler, Milano 1977)
Non credo che avesse torto.
Oltre a questo da non dimenticare il Nosferatu di Murnau e tanto altro bel cinema espressionista come Faust ad esempio.
Andiamo oltreoceano ed ecco che arrivano gli anni ’30 e i mostri della Universal da Dracula a la Mummia, da Frankenstein a l’Uomo Lupo. Castelli, posti esotici, mostri entrati nell’immaginario collettivo ma che spesso nei film sono più umani degli altri personaggi (la creatura di Frankenstein o il mostro della laguna nera ne sono un esempio).
Da non dimenticare anche Freaks di Tod Browning, film con protagonista un circo di fenomeni da baraccone che fece inferocire i benpensanti che non volevano vedersi sbattere in faccia la loro stessa disumanità.
Dopo la seconda guerra mondiale l’horror torna a far capolino, gli orrori del conflitto stavano lasciando spazio ad una nuova paura, quella del comunismo. Ecco dunque prendere piede il Fanta-horror con film come Ultimatum alla Terra. Degno di nota però è L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel che era un film chiaramente contro questo sistema e al quale perciò fu aggiunto un finale in linea con la politica delle case di produzione. Ancora una volta l’horror dà fastidio.
In Italia Mario Bava continua a girare film gotici tra i più belli di sempre, come non citare la maschera del demonio e i tre volti della paura ?
Il 1968 da Polanski a Romero
Roman Polanski , regista Polacco si trasferisce in America e decide di girare uno degli horror più belli e importanti della storia del cinema: Rosemary’s baby . La trama è più che semplice, una coppia si trasferisce in un palazzo di New York, lei rimane incinta ma il figlio sarà l’anticristo. Quello che fa Polanski è semplicemente portare l’orrore alla sua contemporaneità. I castelli e i mostri non facevano paura più a nessuno, c’era altro a cui pensare, i giovani morivano in Vietnam, la guerra fredda continuava e l’unica sicurezza era nelle mura domestiche. Polanski smonta questa sicurezza e terrorizza l’americano medio.
Nel frattempo in Europa Ingmar Bergman gira l’ora del lupo. Un pittore vive con la moglie su un’isola per ritrovare la sua ispirazione. Troverà invece i fantasmi della sua mente che entreranno nella sua realtà e ai quali anche la moglie dovrà stare attenta. La psicologia che produce orrore, siamo anni prima di Shining ma la base è la stessa.
Torniamo oltreoceano e troviamo un uomo che con 40.000 dollari gira uno dei capolavori del cinema horror e non. George A. Romero crea lo zombie moderno con la notte dei morti viventi. Un gruppo di persone si barrica in una casa per salvarsi dai morti che sono tornati in vita e vogliono divorarli. In pratica un western che prende spunto da quel capolavoro della letteratura di Matheson io sono leggenda (il film con Will Smith è un insulto a quest’opera). Romero rappresenta la società americana dell’epoca partendo dalla donna messa in disparte, passando per i redneck e per un afroamericano che diventa il protagonista fino ad un finale perfetto e potente.
Da qui nasce l’horror moderno che continua la sua crescita con film come l’esorcista, society, shining e arrivando fino ai vari scream.
Sono davvero tanti i capolavori horror, John Carpenter e David Cronenberg hanno dato insieme ad altro registi un apporto davvero importante a questo genere ma veniamo al punto.
L’horror di oggi
Purtroppo l’horror ai nostri giorni è sempre più svuotato dai suoi significati. Siamo ridotti a guardare soltanto dei film che si basano su Jump Scare, porte che sbattono e presenze fondamentalmente innocue. Quando i budget si alzano l’horror per il 99% dei casi decade e lo vediamo in film insulsi come Annabelle, The Nun, Ouija e roba simile che non hanno intenzione di trasmettere i messaggi del regista ma soltanto di incassare. Quando il cinema diventa soltanto un pretesto per fare soldi si vede: diventa innocuo, non dà fastidio a nessuno e ha la stessa valenza di un tunnel degli orrori senza però l’immersività fisica di quest’ultimo.
Fortunatamente esistono registi che riescono anche al giorno d’oggi a riportare l’horror ad una dignità maggiore: Ari Aster e Robert Eggers per esempio.
Conclusioni
Spero che il cinema di questo genere si riprenda e torni ad essere vero cinema e non soltanto industria ma purtroppo sono solo un illuso, le baracconate horror incassano e l’arte muore.
Lorenzo