Pezzi unici è una serie tv italiana andata in onda dal 17 novembre al 22 dicembre 2019 su RaiUno. Se non avete visto tutte le puntate fate attenzione ai possibili SPOILER.
Trama
Vanni è un artigiano a cui è morto il figlio Lorenzo. Quest’ultimo teneva un laboratorio con 5 ragazzi -Erica, Jess, Valentina, Lapo ed Elia- di una casa famiglia gestita in primis da Anna e poi anche dai suoi collaboratori. In seguito al decesso di Lorenzo, il laboratorio rischia di chiudere ed è così che Vanni decide di proseguirlo, sempre con gli stessi ragazzi, anche per cercare di capire cosa è successo davvero a suo figlio.
Analisi e commento
Per iniziare la recensione vi dirò che anche mia sorella -che di solito snobba le serie tv italiane- è rimasta colpita da questa fiction e ha seguito ogni puntata con grande interesse. Detto ciò, possiamo proseguire con la recensione vera e propria.
Sicuramente Pezzi unici beneficia di una buonissima scrittura che perde lievemente di mordente nell’ultima puntata e si conclude in maniera inaspettata. Se devo essere sincera, devo dire che non mi aspettavo una conclusione del genere e ad oggi non so se il mio stupore è del tutto positivo o se è nel limbo tra il “bello” e il “si poteva fare di meglio”. I personaggi, comunque, sono ben costruiti e la loro storia risulta coerente con le aspettative dello spettatore.
Di Pezzi unici ho apprezzato moltissimo la voglia di diventare quasi una serie di formazione sia per i cinque ragazzi sia per Vanni. Alla sesta puntata, infatti, possiamo dire che nessuno è rimasto com’era alla prima e che tutti si sono evoluti e hanno capito qualcosa di più su se stessi e sugli altri. Vanni nel corso delle puntate diventa via via meno diffidente e i ragazzi iniziano a sentirsi compresi da qualcuno, anche se il rapporto tra gli allievi ed il maestro è un continuo sali e scendi.
Passiamo a parlare del piano recitativo. Castellitto è praticamente perfetto nel ruolo di Vanni perché riesce a caratterizzarlo molto bene, rendendo allo spettatore un artigiano all’apparenza scabro che in realtà è molto fragile. Buona l’interpretazione di tutti e cinque i ragazzi anche se in alcune scene perdono un po’ di credibilità. Ottima l’interpretazione di Panariello in un ruolo che non è propriamente nelle sue corde: l’attore riesce a smorzare la pesantezza di alcune scene e di alcuni passaggi nonché a restituirci l’immagine di un padre “solo con la sua figliola” che fa di tutto per proteggerla. Fabrizia Sacchi, che interpreta Chiara, è l’unica che mi ha convinta poco perché risulta sempre molto rigida e ferma all’interno di uno schema prefissato. Bene Irene Ferri, Margherita Tiesi e Marco Cocci che interpretano rispettivamente Anna, Beatrice e Carlo.
Conclusioni
Pezzi unici è, secondo me, un ottimo prodotto sia per quanto riguarda gli attori sia, soprattutto, per quanto riguarda l’ambientazione e la storia vera e propria. A vedere questa fiction sembra davvero che qualcosa in Rai sì stia muovendo e che ci si stia avvicinando ad un nuovo modo di fare televisione e ad un nuovo mondo. Secondo me lo sforzo è più che riuscito e anche il riscontro ottenuto da parte del pubblico e degli auditel sembra confermarlo.
Ci sarà Pezzi unici 2?
Come sempre quando si conclude una fiction, sul web spopolano articoli su articoli riguardo ipotetiche stagioni future. Spero che Pezzi unici non aggiunga mai stagioni perché, proprio per il fatto che mi è piaciuta molto, non vedo il caso di realizzare una seconda stagione quando la trama è esaurita e tutto è concluso. A voler forzare le cose potremmo vedere in un futuro Pezzi unici 2, in cui Vanni procede nella nuova scuola con il suo lavoro, magari recluta altri ragazzi e via dicendo ma secondo me sarebbe una macchia che inquinerebbe un buon prodotto televisivo.
Avete visto questa fiction? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria