Salve a tutti e grazie per aver aperto questo articolo. Oggi voglio parlarvi di una delle mie serie tv preferite: Criminal Minds. Sebbene sia stata nella mia lista di serie da guardare per una vita, mi sono decisa a cominciarla soltanto una volta fatto l’abbonamento a Prime e me ne sono pentita. Andata in onda per quindici stagioni, dal 2006 al 2020, Criminal Minds racconta delle indagini svolte dall’Unità di Analisi Comportamentale dell’FBI. Sì, lo so, detta così sembra una serie crime come un’altra senza nessuna attrattiva particolare. Volete sapere cosa rende Criminal Minds così speciale? Allora continuate a leggere questo articolo!
1) Gli episodi
Okay, parto con le cose scontate. Quasi ciascun episodio di Criminal Minds è auto-conclusivo, cosa che a volte può infastidire, ma che spesso lo rende più godibile. Portando avanti pochissima trama orizzontale, infatti, per me è diventato una sorta di “confort show”, da guardare quando voglio prendermi quei quaranta minuti di pausa senza pensare a nient’altro. (Sì. Mi prendo la mia pausa guardando serie tv sui serial killer. Proprio così.)
La trama va più o meno sempre allo stesso modo: la vittima viene uccisa, la squadra viene chiamata e insieme alla polizia locale collabora per trovare il Soggetto Ignoto. Fanno eccezione le puntate in cui qualcuno della squadra (di solito quel poveretto di Spencer) viene direttamente coinvolto nel caso, che però ti tengono ancora di più incollata allo schermo per ovvi motivi.
2) I personaggi
Anche qui sembra una cosa molto banale, ma non lo è. All’inizio i personaggi di Criminal Minds possono apparire molto stereotipati, ma con il tempo a ciascuno di loro viene dato il giusto spazio per crescere -e allo spettatore viene dato modo di scoprire il suo background. La vera potenza della serie sta proprio nei suoi piccoli dettagli, quelli che ti fanno capire che nessuno è totalmente impassibile al dolore. E soprattutto che tutti abbiamo un passato che ci ha reso chi siamo.
Eppure, Criminal Minds riesce anche a portare conforto in certi momenti, nelle piccole cose a cui chi lo guarda si affeziona e che non cambiano proprio mai. Derek che butta giù le porte, i ragionamenti di Spencer, il flirtare di Penelope, l’atteggiamento paterno di Gideon e di Rossi…
Per non parlare della dolcezza di JJ, delle piccole battute di Emily e del fare burbero, ma protettivo di Aaron.
Tutte cose che magari lasciano un po’ il tempo che trovano, ma che mi trasmettono la sensazione di casa ogni volta che guardo un episodio.
3) Le guest stars
Con le sue quindici stagioni e i suoi trecentoventiquattro episodi, Crimal Minds conta un numero di guest stars davvero non indifferente. Alcuni erano poco più che bambini: Cameron Monaghan (conosciuto per Shameless) ed Elle Fanning, giusto per citarne qualcuno. Poi c’è Jane Lynch, che ha recitato nel ruolo ricorrente della madre di Spencer. Per i più grandi ci sono poi Luke Perry, scomparso tragicamente due anni fa, Aaron Paul e James Van Der Beek, tra gli altri.
Insomma, la maggior parte attori di una certa fama che non hanno certo bisogno di presentazioni. E, anche nel caso in cui qualcuno di questi non sia poi riuscito a sfondare nel mondo di Hollywood, di certo lo hanno fatto con le loro performance. Ogni Soggetto Ignoto di Criminal Minds ti lascia qualcosa, spesso per la storia personale dolorosa dietro i suoi crimini. Ma niente di tutto ciò sarebbe possibile se chi li interpreta non fosse in grado di trasmettere così bene il dolore, la rabbia, la malattia e il senso di perdita.
Senza le sue grandi guest stars questa serie non sarebbe decisamente la stessa.
4) La rappresentazione della realtà
Se alcune cose in Criminal Minds vengono descritte in maniera un po’ troppo semplicistica, altre invece sono raccontate in modo perfetto. Questo avviene quasi sempre quando si spiega la psicologia di ogni Soggetto Ignoto, ma non solo. La serie tocca mille temi diversi e, per ciascuno di essi, ti lascia addosso una curiosità che ti spinge a volerne sapere di più. Nessuna classe sociale si salva e, pur condannando chi commette i crimini, si cerca di non giudicare i contesti poveri e disagiati. Ricchi, poveri, drogati, prostitute, donne, uomini, bambini, vecchi, sposati, vedovi, single. E poi ancora alcolisti, ex militari, persone che sono state ricoverate in centri per malattie mentali, vittime di violenza…
Nessuno si salva. La mente di tutti viene studiata e vengono ricostruiti momenti dell’infanzia, traumi dell’età adulta, tutto ciò che può portare una persona a commettere un certo tipo di crimine. Non so cosa un vero criminologo o un vero psichiatra penserebbero dei Soggetti Sconosciuti, però so che dopo un episodio mi capita spesso di pensare che in realtà non conosciamo per nulla neppure le persone che ci stanno accanto da una vita.
Insomma, nel caso in cui non lo aveste capito, Criminal Minds è decisamente una delle mie serie tv preferite, una di quelle che rimarranno sempre nel mio cuore nonostante il leggero peggioramento dovuto all’abbandono di alcuni membri storici del cast.
Per cui, se arrivati fino a qui ancora vi chiedete se vale la pena o meno di cominciarla, fidatevi. Fatelo. E lasciatevi trasportare anche voi in questo magnifico mondo di psicopatici, omicidi e teorie su chi possa esserci dietro ogni crimine. Giuro che non ve ne pentirete.
Grazie mille di aver letto fino a qui,
-Alice <3