È uscito il 24 giugno 2021 nelle sale, l’atteso sequel del film di John Krasinski: A quiet place 2. Dopo averlo visto vi racconto cosa ne penso io, fate attenzione ai possibili SPOILER.
Trama
Dopo gli eventi del primo film, gli Abbott, rimasti ormai solamente in quattro – Evelyn, Marcus, Regan e il fratellino neonato – devono ancora una volta lottare per la sopravvivenza in un mondo dove il rumore è bandito, pena essere individuati e massacrati da creature aliene. Questa volta usciranno fuori dai confini della loro casa per tentare di trovare qualche altro essere umano vivo, ma durante il loro cammino si renderanno conto che i temuti mostri non sono la sola minaccia da cui stare alla larga…
Commento
Cosa c’è in più in A quiet place 2 che non c’era in A quiet place? Essenzialmente nulla, lo schema è quello di cui siamo già a conoscenza dopo aver visto il primo film: ci sono i mostri ciechi ma decisamente non sordi e c’è la nostra famiglia protagonista, la stessa che abbiamo lasciato alla fine del primo capitolo.
A quiet place 2 è un film che, seguendo la scaletta del primo, riesce comunque a stupire e a tenere lo spettatore con il fiato sospeso; per un’ora e mezza continuiamo a chiederci che ne sarà della protagonista e dei suoi tre figli, cosa le accadrà e che cosa dovrà fronteggiare insieme alla prole: in poche parole ci chiediamo se sopravvivranno tutti o se i mostri avranno la meglio.
Così ci troviamo scalzi, muti, e con gli occhi incollati allo schermo ma anche in perenne movimento, alla ricerca di un alieno qui o lì, alla ricerca della prossima vittima o di una strategia efficace per liberarci dai mostri. Ci vediamo lì, in mezzo alla madre, nascosti tra i suoi figli e un po’ temiamo per noi -quando i mostri arrivano il caos è assicurato. L’interpretazione è quasi muta a causa della trama stessa del film ma questo fatto non disturba lo spettatore -se non nelle parti “parlate” esclusivamente con la lingua dei segni per le quali si poteva pensare all’introduzione di qualche sottotitolo- che, anzi, riesce a godere ancora di più della mimica facciale degli attori in scena. Su tutti spicca indubbiamente Millicent Simmonds (Regan) perché è su di lei che grava tutto il peso vero e proprio della narrazione: lei si muove, lei inventa, lei crea strategie e ha i colpi di genio e, per di più, ha anche la difficoltà di dover recitare quasi solo a segni poiché il suo personaggio è sordo.
Un film non innovativo ma che funziona e porta a casa un buon risultato (con tanto di colpo di scena finale, che non guasta mai e, anzi, apre le porte al già annunciato spin-off).
Voi cosa ne pensate? Avete visto A quiet place 2? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria