Ciao a tutti e a tutte! Where hands touch è un film del 2018, scritto e diretto da Amma Asante. È di genere drammatico/sentimentale e dura circa 120 minuti.
Trama
Berlino, 1944. Leyna è una ragazza tedesca di razza mista -il padre era infatti di colore- che vive nella paura perché scura di carnagione. Quando incontra Lutz, il figlio di un importante ufficiale delle SS, è amore a prima vista; i due provano a vivere il loro amore ma ben presto capiscono che sarà dura riuscire a sopravvivere in un mondo pieno di pregiudizi e dominato dalle idee di Hitler.
Commento
Inizio dicendo che il film mi è piaciuto per un motivo molto semplice: pur essendo la (quasi) solita storia d’amore impossibile riesce comunque a catturare lo spettatore e a dare una connotazione differente ad una storia davvero molto comune. Leyna è una ragazza diversa, una ragazza di colore che vive tra il popolo tedesco e, nonostante tutti i consigli della madre di rendersi “invisibile”, Leyna fa di testa sua come farebbe una qualunque altra adolescente che si vede negata una vita che le dovrebbe appartenere di diritto. È anche questo il bello del film: la protagonista non molla mai e continua a seguire i suoi sogni e in fondo ha ragione a farlo perché è cittadina tedesca e come tale dovrebbe essere trattata. L’incontro con Lutz è bello ma banale allo stesso tempo, risultano migliori gli incontri successivi, sempre furtivi, e la loro prima volta in cui i due attori hanno reso bene l’emozione ma anche lo spavento per quello che sarebbe potuto accadere.
Tutto sommato è un bel film, come ho già detto, ma forse è un po’ lento: due ore non sono poi tante ma ci sono certe scene che sembrano durare un’eternità e che dilatano il tempo in maniera inverosimile. A parte questo difetto che può scoraggiare alcune persone, mi sento di consigliare il film a tutti ma soprattutto a chi non si arrende mai e a chi, di contro, tende a mollare la presa alle prime difficoltà.
Per quanto riguarda il commento più “tecnico” devo dire che il film non è granché: le ambientazioni non hanno nulla di particolare, la luce non aggiunge né toglie dettagli alla narrazione e l’attore che interpreta Lutz -George MacKey- è alle volte troppo rigido. L’attrice che veste i panni di Leyna -Amandla Stenberg-, invece, riesce a rendere bene il suo personaggio e lo caratterizza in maniera efficace. Più di questo non posso dire perché ho visto il film doppiato e, pertanto, non posso esprimermi in maniera più dettagliata sulle prestazioni attoriali.
Voi cosa ne pensate? Avete visto Where hands touch? Fatemelo sapere nei commenti!
Ilaria