Titolo: Le mille luci di New York 

Autore: Jay McInerney

Prima pubblicazione: 12 agosto 1984

Editore: Vintage Books

Paese: Stati Uniti

Generi: Romanzo, Narrativa, Umorismo nero

 

Trama, protagonista, stile

Questo romanzo è ambientato a New York.
La scrittura è fluida, i dettagli minuziosi, le situazioni divertenti e al contempo profonde, è ricco di sentimenti, stati d’animo, luoghi, persone.
Il protagonista non ha un nome, nel senso che l’autore non lo cita mai. Sapremo di lui grazie alla storia che viene raccontata, ce ne parlerà l’autore in seconda persona.
Si tratta di un ragazzo che vive e lavora a New York ed è reduce da un divorzio. Non ne parla con nessuno. Non dice a nessuno, se non al suo migliore amico, che Amanda, la donna che credeva fosse il suo grande amore, l’ha lasciato all’improvviso, senza dare spiegazioni, voleva fare la modella e vivere una vita meravigliosa lontano da New York. Così è partita e non si è più fatta sentire. Lui si è chiuso in se stesso, non ha avuto più nessuna donna, solo una grande amica, nella redazione in cui lavora nel reparto Fatti e Opinioni, in cui deve verificare la veridicità dei fatti, correggere bozze e scrivere pezzi degni di nota. Ma il suo blocco dello scrittore prevale su tutto, la sua apatia anche. È come se non riuscisse ad andare avanti fino in fondo. Non ce la fa. Non parla col fratello da anni e nemmeno col padre. La madre è morta quando lui era piccolo e da allora tutto è cambiato. Amanda era un certezza. La gente crede che lei sia partita per un lungo viaggio e che tornerà a New York. In realtà ci ritornerà solo per una festa in grande stile, un party organizzato per persone del suo giro, a cui il nostro protagonista accederà ma non riuscirà a parlarle. Lì, in quel momento, dopo mesi, capirà che il passato è passato, che non è giusto farsi ancora del male. Incontrerà poi il fratello. E i due si ritroveranno e si confideranno tante cose. Amanda non sarà più un mistero. Verrà fuori che ha abbandonato suo marito e lo ha lasciato il balia del panico e della tristezza.

 

“Stasera sei una repubblica di voci. Purtroppo, la repubblica è l’Italia. Tutte quelle voci agitano le braccia e si insultano. “

 

Cosa comunica l’autore? Di che libro si tratta?

Questo libro è stato un colpo di fulmine quando l’ho acquistato e iniziato a sfogliare. Mano a mano era sempre più interessante e divertente, era come se il personaggio fosse un amico, come se volesse confidarsi col lettore. Poi ha preso una piega diversa, è diventato molto serio: a quel punto si è manifestata una metamorfosi della sua personalità che è diventata molto evidente e a poco a poco ha fatto capire in quale direzione volesse andare. Così, pagina dopo pagina, è finalmente approdato sulla sponda della sincerità: il protagonista ha rivelato la sua grande rabbia nei confronti di un passato che non può essere cancellato ma che vuole dimenticare e di un passato ancora più lontano che invece aveva per un attimo accantonato nella memoria ma che ora vorrebbe rivivere. È il passato in cui sua madre era viva e poi è venuta a mancare. Il passato dove sua madre gli parlava e gli faceva domande sulla sua vita e all’improvviso ha smesso di fargliene. Ogni parola, ogni frase, ogni singola pagina di questo romanzo ha un qualcosa di inspiegabilmente veritiero, di molto vicino a tutti noi. Pezzi di vita narrati eppure così vivi, di vita vera, comuni ad ogni essere umano, descritti con grande bravura e semplicità. È un libro diretto Le mille luci di New York, è spontaneo, cattura l’attenzione, è diretto, è vero. È anche spiritoso, a tratti strano, ha un pizzico di ironia e di malinconia. In alcune parti può risultare lento ma in realtà la scrittura rispecchia gli stati d’animo del protagonista. Gioioso, triste, arrabbiato, deluso, innamorato, ironico, disilluso, sgarbato, emotivo, ancora triste, maleducato, sincero e infine molto ma molto fragile. La vita lo ha messo alla prova. Ma lui può ricominciare ancora.
Lo consiglio a tutti. È davvero un buon libro.

 

“Hai degli amici che ti vogliono davvero bene
e che parlano il linguaggio della coscienza. Da un po‘ di tempo a questa parte fai di
tutto per evitarli. La tua anima è nelle stesse pietose condizioni del tuo appartamento,
e non vuoi invitare nessuno a entrare prima di aver dato una bella ripulita.”

Written by

Teresa

Teresa, 25 anni, napoletana, una laurea triennale in beni culturali, attualmente studentessa magistrale di sociologia con indirizzo in Comunicazione. Amo le parole, mi piace leggere e scrivere da sempre. Editoria, fotogiornalismo, poesia, arte contemporanea, musica sono altre delle mie passioni e non è tutto. Credo che un articolo come un libro o una canzone possano davvero cambiare le cose. Vivo anche di film e serie tv e amo le cose semplici quanto quelle difficili.