Introduzione

Ciao a tutti ragazzi! Si vede che quest’anno sono fortunata e sono riuscita a mettermi in paro con tutte le serie tv che seguo da poterle commentare episodio per episodio… o quasi! Infatti in questo articolo recensirò i primi 3 episodi. Lo so che sono una scocciatrice, ma prima di leggere questa recensione vi consiglio di leggere prima un mio articolo precedente in cui recensisco nel complesso l’opera televisiva a seguito della visione di tre stagioni. Potete trovare la mia recensione su tutta la serie tv qui.

Bene, ora possiamo parlare della nostra quarta stagione! Composta da 13 episodi, è trasmessa sul canale statunitense Starz dal 4 novembre 2018 al 27 gennaio 2019. In Italia la stagione va in onda sul canale satellitare Fox Life dal 9 novembre 2018. Il cast principale di questa stagione è formato da Caitriona Balfe, Sam Heughan, Sophie Skelton, Richard Rankin, John Bell, Maria Doyle Kennedy, Edward Speelers, Tantoo Cardinal, César Domboy, Lauren Lyle, Colin McFarlane, Natalie Simpson.

Premettendo che io sto commentando la serie tv da non lettrice dei libri (mea culpa, rimedierò al più presto), partiamo da subito con una breve valutazione sulla sigla. Come al solito la canzone è semplice ma efficace e da una parte adoro tantissimo che per ogni ambientazione ci sia un tema specifico… dall’altra però sono molto nostalgica di riascoltare il vecchio tema scozzese che secondo me di tutte le versioni è il migliore.

Il sogno americano

Nelle colonie americane, Claire e Jamie stanno lavorando per trovare un modo per raggiungere la Scozia con Fergus, Marsali e Young Ian. Decidono di rimanere e iniziare una nuova vita da soli, ma prima di decidere dove stabilirsi, visiteranno la piantagione della zia di Jamie, Jocasta Cameron, che testimonia in prima persona l’uso della schiavitù.

Questo è più o meno il contesto in cui ci troviamo e adoro che Outlander riesca sempre a rinnovarsi e portare argomenti nuovi ed interessanti!

Primo episodio

In Carolina del Nord, Jamie e Claire pianificano di vendere le gemme di Geillis per pagare il passaggio per tutti in Scozia. Mentre cercando di trovare dei venditori, aiutano il ladro Stephen Bonnet, che è fuggito dalla sua esecuzione, a scappare definitivamente dalla colonia che lo teneva prigioniero. Jamie e Claire decidono di rimanere in America per iniziare una nuova vita; Fergus e Marsali, che è incinta, decidono di rimanere con loro. Lungo la strada per visitare la zia di Jamie, lui e Claire vengono attaccati e derubati da Stephen e dalla sua banda di banditi. Steven prende i gioielli e uccide Lesley, il socio di Jamie.

Allora. Allora. Allora. Siamo alla prima puntata e già sono sconvolta. Ho rivisto il finale della terza stagione per evitare di perdermi dei pezzi, ma quando è cominciata la prima puntata e ho visto Jamie e Claire più o meno già ambientati nel luogo dove si trovavano mi sono sentita io spaesata al posto loro. Sicuramente da quando la nave ha naufragato sarà passato un po’ di tempo, ma esattamente cosa è successo? Perché se ci fate caso la prima puntata parte con Jamie e Claire che si ritrovano all’impiccagione di un loro amico ma non vengono date molte spiegazioni su cosa sia successo precedentemente. La quarta stagione di Outlander ovviamente apre in grande stile con un’esecuzione all’inizio e un attentato alla fine.

E sempre parlando del finale della puntata, a livello tecnico i miei complimenti vanno a Caitriona Balfe per la magistrale interpretazione ma ho trovato interessante (almeno per quanto riguarda la versione italiana) l’uso della musica “allegra” in contrasto con quello che stava succedendo nella scena. Sembrava come se il tempo fosse sospeso.

Se devo comunque essere sincera la puntata non mi ha colpito molto, eccezion fatta per il finale, ma forse sarà stata l’ansia da nuova stagione ad avermi fatto salire li aspettative.

Più che altro, in questa puntata ci sono molti dialoghi e scene statiche, dalle quali però riusciamo a contestualizzare i sentimenti dei personaggi, come il  fatto che Jamie è spinto dalla voglia di connettersi con sua figlia Brianna anche solo vivendo nel luogo in cui lei crescerà nel futuro.

Secondo episodio

Jamie, Claire e il giovane Ian arrivano a River Run, l piantagione della zia materna di Jamie, Jocasta MacKenzie Cameron. Claire è a disagio col fatto che Jocasta possieda schiavi, e quando chiama Jamie come suo erede, rivela il suo intento di liberarsene in qualche modo. L’amico di Jocasta, Farquard cerca di convincerlo della futilità di un simile tentativo. Uno schiavo (Rufus) attacca un sovrintendente bianco; Claire e Jamie salvano lo schiavo gravemente ferito dall’esecuzione immediata, ma una folla inferocita chiede che lo consegnino. Costretto a rispettare, Claire lo sopprime per primo.

Non avendo letto i libri, una volta sopravvissuti all’episodio di brigantaggio, sempre applicando il principio de “Hai Fraser non ne va bene una” mi sono subito immaginata Jamie e Claire come i due Hansel e Gretel nella casa della strega. Inizialmente ho pensato che la zia Jocasta nascondesse qualcosa, che magari aveva imparato le arti oscure ad Hogwarts e che la cecità era solo una conseguenza del suo essere cattiva.

In realtà è tutto il contrario di quello che avevo pensato: Jocasta è solo la dolce zietta di Jamie che rappresenta gli usi e le tradizioni di un’America agli albori, ma che è costretta a basare la propria forza lavoro sulla schiavitù per andare avanti. Rispetto alla giungla delle colonie, River Run è l’unico posto in cui finora si è respirata aria di civiltà, fatta eccezione per l’episodio di Rufus e la maleducazione di Claire.

Si ragazzi, parliamo di come si è comportata Claire, perché – anche se amo che i personaggi siano caratterizzati e abbiano dei difetti – in questa puntata mi sono trattenuta dal darle dei ceffoni.

Riflettiamo insieme. Claire è un personaggio ben costruito, la donna moderna che arriva nel passato e cerca di salvare tutti perché oltre a credere nella libertà e uguaglianza la sindrome da crocerossina/eroina un po’ ce l’ha già di suo. E questo sarebbe fantastico, se lei non esagerasse con questa sua voglia di fare tramutandola in un difetto abbastanza grave.

Dico abbastanza grave perché nel corso della storia Claire non è mai riuscita chiaramente a capire quali siano le priorità della vita. Ci sta  che è testarda, coraggiosa e tutto quanto. Ma a questo punto la definirei anche un’incosciente visto che ha anteposto le sue battaglie per salvare poveri, oppressi e schiavi alla sua vita ma anche a quella di quelli che la circondano. E spero vivamente che l’avvertimento di Jocasta la possa far riflettere perché hey, Jamie sta davvero rinunciando a tutto per seguire lei e i suoi ideali.

Sempre parlando di Claire, in questi primi episodi l’ho trovata a volte fastidiosa perché cavolo, sono passate 3 stagioni e non si sa quanti anni, ma da questo punto di vista non sembra maturata molto, finendo di risultare lei la vera egoista. Antepone i suoi ideali su tutto, al punto da non capire neanche in che contesto si trovi. Quello che mi stupisce infatti è come lei, avendo già studiato la storia, e avendo sposato anche uno storico, non capisca che anche se lei ha vissuto un altro tipo di realtà, nel presente del passato la realtà è un’altra e lei vi si deve adattare cercando di muoversi in maniera più riflessiva. Non può giocare a cambiare la storia, ha già visto che tutti i tentativi di mutarla sono inutili e che spesso si finisce molto male quando si cerca di fare muro contro muro. Quindi qual è il suo problema? Perché si ostina a non rispettare il contesto in cui si trova, nonostante nella terza stagione abbia lottato così tanto per ritornarvi? Se sai che nel passato le cose funzionavano in un determinato modo perché devi obbligare gli altri con quelle maniere forti e maleducate a cambiare mentalità?

Mi è dispiaciuto molto infatti, che la Zia Jocasta venisse trattata malamente da Claire nonostante si sia rivelata una donna dalle buone intenzioni. Claire è stata molto irrispettosa con lei e se la zia le ha dato degli avvertimenti, sicuramente è perché Claire che ha innescato tutto con i suoi atteggiamenti. Come fa a condannare una donna cieca che per i costumi del suo tempo, è stata abbastanza moderna e civile? Sicuramente Claire non ha fatto una bella figura in questa puntata. Per quanto nobili siano state le sue intenzioni, ci ha pensato lo stesso Ulysse a farle notare che la sua ostinazione può portare a risultati distruttivi.

Mi è dispiaciuto molto per Rufus, ho pianto nella scena della sua morte anche se apprezzo che Outlander non si faccia problemi a ricostruire la realtà cruda di ciò che succedeva nel 1700. Devo dire che invece non mi è piaciuta quell’attesa stressante della consegna del corpo, in cui secondo me era troppo accentuata la testardaggine di Claire e ha penalizzato il personaggio.

Jamie invece l’ho trovato molto cambiato: dal giovane ribelle che era, è diventato un uomo molto riflessivo che cerca di mediare e di calmare gli animi invece che fare guerra e anteporre la sua volontà su quella degli altri. A proposito di questo, ci tengo a precisare che io adoro tutte le scene fra Ian e Jamie, li trovo un buonissimo esempio educativo.

Comunque io ammiro Claire per la sua forza, ho riletto le righe che ho scritto e penso che vanno contestualizzate dalla rabbia che provo sul momento in quanto spettatrice di una scena che disapprovo. Per me tutte le volte in cui Claire agisce impulsivamente sono una mattonata sui piedi, ma allo stesso tempo è un personaggio che mi piace.

Terzo episodio

Jamie e Claire decidono di andare via da River Run e spostarsi verso Ovest per cercare fortuna. Nonostante i tentativi della Zia Jocasta la coppia si mette in viaggio ma nulla andrà come previsto, come accade sempre in Outlander. In questa puntata fanno il loro ritorno Brianna, la figlia di Jamie e Claire, e il suo “ragazzo” Roger che vivranno dei momenti di spensieratezza e gioventù proprio nel North Carolina. Anche per loro arrivano i primi problemi e due ideologie diverse faranno vacillare i loro rapporto.

A parte il fatto che non ho capito mai, durante il corso di tutta la puntata, che razza di rapporto avessero. All’inizio sembrava solo che i due si frequentassero e che ci fosse vagamente del tenero, poi le lo bacia, poi passano il tempo insieme e Brianna chiama Roger il “suo ragazzo”, quindi sembra che abbiamo una normale relazione a distanza ??? e poi la cosa si fa sempre più confusa quando lui le fa una proposta di matrimonio e la cosa finisce in schiaffi e urla.

Cioè, lui era partito da casa per farle una proposta di matrimonio sulla base di cosa? Te lo credo che lei non si è sentita pronta ad impegnarsi. Ma in realtà non ho neanche capito se invece loro avessereo una relazione più seria e che quindi non fosse tanto insensata la proposta di Roger. Boh. Sinceramente l’unico dettaglio che mi ha interessato è stato il libro sui coloni scozzesi che Brianna a regalato a Roger e che sarà un motivo per farli riavvicinare.

Si perché se Jamie e Claire gestiranno un terreno, finiranno sicuramente nei registri delle colonie americane e quindi saranno la traccia che Brianna seguirà per arrivare da loro!

Nel frattempo Jamie e Claire vagano nella foresta e come al solito lei si perde. Fortunatamente uno spirito l’aiuta e la riporta verso la giusta via. Questo dettaglio mi ha molto interessato perché non penso sia stato lasciato al caso, magari si aprirà un nuovo capitolo circa la magia dei viaggi nel tempo e gli spiriti. Chi lo sa? Sicuramente quella pietra servirà a qualcosa!

Considerazioni generiche sull’opera

Siamo a tre puntate, quindi non è che posso giudicare chissà che cosa… Ma comincio a pensare che in realtà al matrimonio di Jamie e Claire il prete abbia detto “e che la sfiga sia sempre con voi”. Prego affinchè i due riescano a trovare un attimo di pace! Anche se, se loro riuscissero a vivere per sempre felice e contenti, la serie finirebbe qui e non potremmo esplorare il passato nelle varie arie geografiche.

Ragazzi ma sul serio, quanto cavolo è figo riscoprire in maniera così realistica e dettagliata ciò che si praticava un tempo. Outlander sembra essere stato scritto da una viaggiatrice nel tempo. Complimentissimi all’autrice.

Anche se in realtà, sebbene la serie sia strutturata molto bene nel particolare, da un punto di vista generico ci sono ancora molte cose che non tornano bene… come il fatto che dal punto di vista cronologico temporale Jamie e Claire attualmente hanno una 50ina d’anni e ne dimostrano 20 di meno. Anzi Claire sembra un membro della famiglia Addams con quella ciocca bianca come “simbolo di vecchiaia”.

Se devo essere sincera però questa discrepanza è comunque attenuata dalla bravura di Sam e Cait che sono in grado di recitare due personaggi molto più cresciuti e cambiati di quello che erano nelle prime stagioni e che alla fine “emanano” un’aurea molto credibile e matura.

 

Voi cosa ne pensate?

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Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film