Ciao a tutti ragazzi! Comincio con questa premessa perchè volevo parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: la mia passione per la Storia. Sin da quando ero piccola ho sempre avuto Storia fra le mie materie preferite, ma solo all’università, dopo essere stata “obbligata” dal sistema organizzativo della Sapienza a fare una materia non di indirizzo (ovvero Storia dell’Arte Medievale, che non c’entra nulla con Cinema), ho scoperto di avere una vera passione per questa materia… al punto da pensare che se non mi andasse bene la carriera nel mondo dello spettacolo potrei sempre usare la mia conoscenza storica e lo studio del coreano per diventare una guida turistica.

 

La mia sete di conoscenza e curiosità storica mi ha quindi portato ad acquistare numerosi manuali di storia fra cui “Vita nel medioevo” di Eileen Power. Il libro è articolato in 6 parti:

1. Bodo, un contadino del IX sec.
2. Marco Polo, un viaggiatore veneziano del XIII sec.
3. Madame Eglentyne, la superiora di Chaucer
4. La moglie del Ménagier, una donna di casa del XIV sec.
5. Thomas Betson, un commerciante di lana del XV sec.
6. Thomas Paycocke, un pannaiolo del XV sec.

…In cui inserisce nel quadro storico, per lo più orientato verso la vita economica e politica, la vita dell’uomo comune, della piccola borghesia, dei contadini, allo scopo di fare confronti con la vita attuale. Ho trovato molto interessante questo approccio alla storiografia in cui si racconta la vita di tutti i giorni, piuttosto che una serie di avvenimenti cronologici scanditi dal principio causa ed effetto.

Il libro cerca di essere originale nella misura in cui l’autrice cerca di rendere protagonisti della storia persone non troppo lontane da noi e questo penso che dia uno stimolo ulteriore allo studio della materia, rendendola estremamente più concreta.

Il testo per ogni sezione comincia con l’analizzare il quadro sociale in cui è collocato il personaggio e dopo tenta di ricostruire il suo comportamento da alcune testimonianze che la storia ci ha lasciato, sviluppando ritratti completi e credibili.

Capitolo 1 : Bodo il contadino
La vita in un possedimento di campagna ai tempi di Carlo Magno
Il racconto su Bodo è interessante nella misura in cui dà un quadro chiaro sul rapporto tra padre e figlio e datore di lavoro (se così possiamo chiamarlo) e lavoratore ma nello stesso tempo è estremamente limitante in quanto la classe contadina era composta da non solo lavoratori semiliberi che potevano permettersi qualche festa o di passeggiare per le fiere, ma anche da uomini considerati come animali da soma e sottoposti a tasse e pressioni fiscale.
Capitolo 2 : Marco Polo
Un viaggiatore veneziano del XIII secolo
Viene narrata la storia di Marco Polo, per spiegare come vivevano i mercanti nel medioevo. Questo è stato il pezzo più avvicente e che mi ha colpito di più. Rispetto ad oggi e ogni pregiudizio sul Medioevo, nell’anno 1200 il mondo era molto più aperto e senza barriere!
Capitolo 3: Madama Eglentyne
La superiora di Chaucer nella vita reale
In questo racconto la protagonista del capitolo è la giovane Madama Eglentyne, una suora, la cui vita monastica incomincia molto giovane: suo padre, avendo tre figlie da far sposare e un figlio “dalle mani bucate”, decise di sistemarne una in convento. Questa storia corrisponde al ritratto di Chaucer in Canterbury Tales. Le monache, difatti, divennero sempre più simili a ricche signore che a monache rispettose che vivono la vita monastica non come un miscuglio di preghiera e silenzio, ma anzi caratterizzata da pettegolezzi e dispetti.  Questo è invece il racconto che mi ha divertito di più!
Capitolo 4: La moglie del Ménagier
Una donna di casa parigina del XIV secolo
Questo capitolo si basa su un libro scritto da un ricco parigino per dare qualche consiglio alla giovane ed inesperta moglie.
Il Ménagier era un ricco e colto uomo di affari francese che sposò una ragazza quindicenne di condizione sociale più elevata, restata orfana.
Decise di scrivere questo libro per aiutare la ragazza ed indirizzarla nella gestione della famiglia. Purtroppo però il Ménagier non riuscì mai a finire il suo libro, ma possiamo comunque ricostruire un quadro generale della sua vita di coppia ed immergerci nella storia immaginando di vedere la sua giovane sposa all’opera mentre si affanna per compiacere il marito che la aiuta a crescere.
Capitolo 5: Thomas Betson
Un commerciante di lana del XV secolo
Questa parte del libro racconta, anzi sarebbe più corretto dire documenta, il commercio della lana era il settore commerciale più esteso e redditizio dell’Inghilterra, di conseguenza la più importante corporazione di commercianti inglesi era quella dei Mercanti dell’Emporio, che trattavano per l’appunto la lana. Tutta la lana e le pellicce di pecora, il cuoio e le pelli dovevano passare per l’emporio, città-mercato che a quel tempo era Calais.
In particolare il capitolo si concentra su Thomas Betson, un commerciante promesso a sua cugina Katharine, che hai tempi aveva circa tredici anni.

La vita di un commerciante doveva essere piuttosto difficile. Thomas Betson doveva risolvere numerosi problemi per lavorare alla perfezione. Questo capitolo a mio parere è uno dei più pesanti, sebbene sia piacevole leggere lo sfondo della storia d’amore fra Thomas e Katharine, perchè racconta della classe sociale che costituiva la spina dorsale della vita economica inglese per un periodo decisamente lungo, garantendo la sua evoluzione fino alla rivoluzione industriale.

Capitolo 6: Thomas Paycocke di Coggeshall
Un pannaiolo dell’Essex al tempo di Enrico VII

Anche qui si racconta la vita della classe borghese attraverso il commercio del panno  che soppiantò quello della lana come il più importante commercio di esportazione inglese, e fu il fondamento della sua grandezza commerciale. Il pannaiolo che ci viene descritto è un un vecchio uomo di Coggeshall. Il personaggio presentato risulta essere non il classico mercante attaccato al denaro, ma di un bonario vecchietto che offre le sue ricchezze per sfamare molte persone che dipendono da lui.

Il quinto e il sesto capitolo sono pieni di estratti di lettere e aneddoti della vita dei personaggi in quanto, essendo i più recenti, è probabile che si siano conservati molti documenti riguardo le loro attività negli archivi di famiglia. Sebbene sia interessante poter leggere i loro pensieri, ho trovato un po’ troppo insistente l’uso degli estratti in questi capitoli, credo abbiano appesantito la lettura.

 

Il libro comunque mi è piaciuto tantissimo nel suo complesso e sicuramente ne consiglio la lettura.

Voi cosa ne pensate? Avete letto questo libro?

Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film