REQUIEM

Un commento lapidario a Game of Thrones 8×3.

Siamo stati traditi.
Siamo stati fottuti.
E brucia molto più del fuoco di drago.
Per la totale mancanza di rispetto nei confronti dei fan ma anche dello spettatore casuale (sempre che esista) Game of Thrones 8×3 non meriterebbe alcun commento, tanto meno una recensione.
Due righe sono tuttavia doverose, prima di stendere un velo pietoso e guardare oltre nella speranza di tempi migliori.
L’intera puntata consiste in un interminabile combattimento, la battaglia decisiva per la sopravvivenza o l’estinzione dell’umanità; peccato si tratti guazzabuglio caotico girato male e coreografato peggio.
A parte un paio di brevissime sequenze, l’inquadratura non si focalizza MAI su un singolo soggetto, gli stacchi sono disarmonici e continui.
Non ha alcuna importanza però, tanto non si capirebbe niente lo stesso.
Perché è buio pesto.
Sempre.
La visione migliora parzialmente in HD o, meglio, in 4K, limitandosi comunque a sfiorare la sufficienza: un po’ poco per un climax tanto atteso.
Gli scontri aerei sono caotici, i draghi a malapena distinguibili.
Quanto ha luogo a terra, viene perennemente inficiato da movimenti di camera scomposti.
Anziché muovere chi assiste a una qualsiasi immedesimazione, la messa in scena degli scontri risulta irritante.
Se l’ambientazione notturna di un episodio intitolato “The long night” è di fatto comprensibile, non lo è altrettanto limitare la già scarsa visibilità aggiungendo nuvole e nebbia.
Sorge il dubbio che HBO abbia semplicemente deciso di risparmiare sugli effetti speciali, sulle riprese, sugli stunt, forte della convinzione che giunti a fine corsa nessuno mollerà lo show.
Che schifo.
Ancora non ci credo.

Valar morghulis.