Giovedì 26 novembre 2020 è andato in onda, su RaiUno, il film tv dedicato alla vita della professoressa Rita Levi-Montalcini, insignita del Premio Nobel per le sue scoperte sul fattore di crescita nervoso. 

Trama 

1986, Rita Levi-Montalcini riceve il Nobel. La sua soddisfazione, però, non è al massimo. Negli anni ’50, Rita aveva scoperto il Nerve Growth Factor (NGF), un elemento che permette la rigenerazione delle fibre nervose. L’NGF, però, non era mai diventato una cura. L’occasione, per Rita, si presenta quando la scienziata fa la conoscenza di una giovane violinista che rischia la cecità; ora sta a lei compiere una scelta: rifugiarsi nella fama o mettersi in gioco con la possibilità di fallire? Rita accoglie la sfida e l’NGF viene finalmente sintetizzato sotto forma di collirio…Funzionerà? 

Commento 

Raccontare tutta la vita della scienziata Levi-Montalcini era più che impossibile in due ore scarse di film, pertanto il girato si è focalizzato sulla vita della prof.ssa post ottenimento del Nobel, alternando racconti presenti con memorie passate in un continuo susseguirsi di dialoghi e di esperimenti. Personalmente ho apprezzato molto questo film, un po’ perché adoro i film “omaggio” a persone che hanno fatto la storia -in positivo-, un po’ perché mi ha lasciata con la voglia di saperne di più: appena finito il film, infatti, sono andata a guardare tutta la storia di Rita Levi-Montalcini. 

Rita Levi-Montalcini

La storia muove i suoi passi principalmente all’interno dei laboratori in cui Rita e i suoi collaboratori studiano quotidianamente; di rado vediamo la prof.ssa in luoghi differenti (come, ad esempio, la sua casa) il che ci restituisce immediatamente l’immagine di una donna che ha davvero dedicato la sua intera vita alla scienza. Le ambientazioni sono quindi abbastanza monotematiche ma le inquadrature riescono a farci percepire delle differenti profondità: parlando sempre di scelte registiche, ho adorato le inquadrature fatte ai volti dal basso. La musica è presente, fa anche un po’ da filo conduttore alla storia -essendo la piccola “paziente” una violinista-, ma non disturba affatto lo spettatore. Trucco e costumi secondo me sono più che riusciti: invecchiare così tanto Elena Sofia Ricci era un’impresa davvero ardua e, sebbene alcune rughe potessero sembrare un po’ troppo artefatte, non posso che riconoscere un grande lavoro del reparto trucco. 

Passando a parlare delle interpretazioni, ho trovato tutti ad un buon livello anche se la mia attenzione si è concentrata di più sull’interprete principale, ovvero Elena Sofia Ricci. Ho apprezzato molto l’interpretazione della Ricci perché, secondo me, per la maggior parte del tempo è riuscita ad “eclissarsi” e a lasciare spazio al suo personaggio: in rarissime occasioni ha predominato un po’ “Elena Sofia” su “Rita”. A vedere il film Rita Levi-Montalcini, la sensazione è stata quella di un grandissimo lavoro di tutti i reparti che si sono impegnati al massimo per portare la prof.ssa nelle case degli italiani, con un linguaggio medico ma non per questo incomprensibile e mantenendo intatta la personalità del Premio Nobel. 

Film tv: Rita Levi-Montalcini

Conclusioni 

Se non avete visto Rita Levi-Montalcini, vi consiglio di vederlo -lo trovate su RaiPlay (qui), insieme a qualche piccolo extra dal set- perché, anche se è vero che non racconta tutta la vita della prof.ssa Premio Nobel è anche vero che è un film decisamente più che godibile che vi lascerà la voglia di scoprire qualcosa di più sulla vita di questa celebre scienziata. 

E voi? Avete visto il film dedicato a Rita Levi-Montalcini? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

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Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.