Fino a dieci giorni fa, questa serie mi era solo stata consigliata senza che le avessi mai dato un’opportunità. Nel giro di poco, mi sono appassionata alle assurde vicende della Moordale High School, iniziando e finendo entrambe le stagioni. In questo caso, la recensione di Sex Education 2 non sarà schematica come sempre, ma si baserà sulle coppie cult di questa serie targata Netflix.

1. Maeve e Otis

La stagione precedente aveva lasciato una Maeve attonita, arrivata con un tempismo decisamente poco consono, trovando Otis tra le braccia di Ola. Nel corso della stagione, la coppia di amici – visibilmente attratti l’uno dall’altra – si è avvicinata e allontanata svariate volte, il più delle volte a causa dell’ossessione di Otis nel fare sempre la cosa giusta, sbagliando inevitabilmente. Personalmente, il finale della 2×08 mi ha fatto non poco infuriare, ma la dichiarazione d’amore di Otis cancellata da Isaac fa ben sperare: magari, così facendo, la terza stagione inizierà con l’ufficializzazione di questa coppia?

A livello individuale, entrambi i personaggi hanno vissuto uno sviluppo non indifferente durante questa seconda stagione. Otis risolve (in parte) le sue fobie sessuali, talvolta in modo ridicolo – ma in fondo, stiamo parlando pur sempre di una comedy. Maeve, insieme ad Adam, è senz’altro il personaggio che è cresciuto di più. Dietro il nuovo colore di capelli, c’è una Maeve nuova, che studia e non si vergogna di brillare, che si concede di essere debole ogni tanto. L’evoluzione si vede moltissimo nel rapporto con la madre, Erin: in un primo momento, riaccolta in casa, dopo essere sparita per anni a causa delle sue dipendenze; poi denunciata a causa di una ricaduta, pur consapevole della furia che questa soffiata scatenerà.

2. Eric e Adam

Altra coppia portante della serie, anche in questo caso il cattivo tempismo non manca. Alla fine della prima stagione, Eric si era convinto a dare una possibilità ad Adam, nonostante lo avesse bullizzato per anni, ma era arrivato giusto in tempo per vederlo partire per l’accademia militare. In questa seconda stagione i due si ritrovano e, nonostante la (flebile) storia tra Eric e Rahim, trovano il modo per uscire allo scoperto in quanto coppia.

Tra tutti i ragazzi di Moordale, Eric e Adam hanno avuto un percorso opposto. Da un lato, Eric inizia la prima stagione pienamente consapevole della sua omosessualità: non ha paura di mostrarla, di truccarsi, di vestirsi in modo eccentrico pur di essere visto. Dopo una brutta esperienza, il suo modo di essere diventa quasi un problema, tanto da aver paura di presentare Rahim in famiglia o in chiesa. Adam, invece, si inizia a perdonare a partire da questa seconda stagione, imparando ad accettare la sua bisessualità. Pur vergognandosi dell’ennesima espulsione da un ambiente accademico, Adam si dà da fare, non solo per riconquistare la fiducia di Eric, ma soprattutto per imparare ad amarsi per quello che è.

3. Jean e Jacob (e Remi)

Donna assolutamente indipendente tanto da guadagnarsi la fama di “mangiauomini” persino con il figlio, Jean cresce grazie alla sua storia (e separazione) con Jacob. Per la prima volta, smette di essere solo una sessuologa e inizia a essere una donna fragile e innamorata, che fa ancora fatica a lasciarsi andare del tutto. Il ritorno dell’ex marito significherà la fine della relazione con Jacob, ma il colpo di scena finale lascia uno spiraglio aperto nel corso della terza stagione: come farà Jean ad avere nuovamente a che fare con pappe e pannolini?

A livello puramente personale, ho adorato la coesistenza di Jean e Otis e dei loro consigli agli studenti: da un lato, le rivelazioni imbarazzanti scoperte da lei, tra feticismi e autoerotismo eccessivo; dall’altro, Otis che tiene in piedi la clinica solo per riavvicinarsi a Maeve e guadagnare, pur conservando le migliori intenzioni.

Conclusioni

In definitiva, Sex education nasce per essere una serie tv leggera e scanzonata, che però tratta argomenti molto cari a Netflix: diversità, orientamento sessuale, bullismo e molestie sono all’ordine del giorno a Moordale, pur essendo filtrate da una certa comicità. Come succede con Skam, questa serie ci mostra i problemi degli adolescenti di oggi, pur perdendo credibilità in certi casi – basti pensare ai continui rimandi agli USA nonostante il setting in Inghilterra. Una serie tv in cui il vero punto forte sono i personaggi e le loro storyline, che spero verranno ulteriormente approfondite nella prossima stagione.

E voi? Siete pronti alla terza stagione?