Una serata a teatro, ogni tanto, nel momento giusto, è proprio quello che ci vuole. After Miss Julie è un dramma sopra le righe, un motivo perfetto per prenotare i posti a sedere e godersi di questo spettacolo. Volevo tanto andarlo a vedere e ho potuto approfittarne appena è approdato nella mia provincia natale, Mantova. Dulcis in fundo, lo spettacolo si è tenuto al Teatro Sociale, uno dei più belli tra quelli sul territorio mantovano.
Perché andare a teatro? Perché la magia che si respira in quel luogo è qualcosa di trascendentale. Nessuna serie tv regala le stesse emozioni. Forse solo il cinema può trasmettere, solo in parte, la stessa magia che pervade uno spettacolo a teatro. In particolare, l’emozione è ancora più bella quando si è in un luogo “d’altri tempi”. Mi spiego meglio, personalmente ho sperimentato la cosa andando a due teatri diversi, al Sociale di Mantova e all’Arena del Sole di Bologna.
Capite già dalle foto, quanto possa essere diversa l’atmosfera che si crea durante lo spettacolo. È come se il passato potesse in un qualche modo parlarci, farsi sentire vivo. La sensazione di essere in un luogo che è stato spazio di lacrime, risate, pensieri ed emozioni di tantissime persone nel corso della storia pervade nel profondo.
Prima di passare a parlare di After Miss Julie, vorrei soffermarmi su un altro aspetto legato agli spettacoli di teatro. In un’epoca in cui siamo abituati a rivedere tutto, ad avere tutto pronto e disponibile nell’immediato, al non dover cercare nei vari siti i link per vedere qualcosa, penso che poter andare a teatro ci fa ricordare che siamo umani. Perché avere Netflix ci permette di realizzare (quasi) tutti i nostri desideri nell’immediato, di mettere in pausa, di riprendere quando si ha voglia, di mangiarci uno show in men che non si dica.
La vita però non è così.
La vita è fugace, possiamo riprenderla con un telefono certo, ma non ci darà le stesse emozioni di quando abbiamo vissuto quel particolare momento. Hic et nunc, qui e ora. Gli spettacoli di teatro scorrono, non puoi metterli in pausa e quando sono finiti… sono finiti. Le opere hanno sempre avuto il potere, fin dagli antichi greci con Eschilo, Sofocle ed Euripide, di aiutarci a esprimere e pensare ai nostri bisogni e desideri più reconditi. Il teatro è da sempre, da quando l’hanno inventato, catartico.
Perché quindi andare a teatro, vi chiedo di nuovo. Perché ci mette in contatto con noi stessi, con la fugacità della vita e di tutti gli attimi di cui è composta. Ci ricorda che dobbiamo vivere il momento al massimo per poterlo ricordare al meglio e per trarne il giusto insegnamento.
Quindi, guardiamo serie tv e film, certo, sono la prima a farlo. Ma dedichiamo anche il nostro tempo a una delle arti più antiche, più magiche e più potenti che ci siano: il teatro.
Trama di After Miss Julie
“La storia è ambientata nella notte del 29 aprile 1945, dopo la liberazione dall’occupazione nazifascista, in una casa padronale fuori Milano. Il padrone, che è andato a festeggiare in città, ha dato il permesso al personale di servizio di intrattenersi in casa con canti e balli, cui si unisce Miss Julie, la figlia del padrone, che non ha seguito il padre, ma ha deciso di rimanere assieme alla servitù. Julie è una donna giovane e bella e si comporta in modo inappropriato con tutti, soprattutto con Gianni, l’autista e responsabile dei domestici della casa, che è il promesso sposo della cuoca Cristina. La signorina Julie non sembra curarsene e seduce Gianni, che, stravolto e vinto dalla persecuzione della giovane donna, le confessa di essere da sempre innamorato di lei. È però ovvio che i due non possono stare insieme, perché i loro legami sociali glielo impediscono, e al problema sembrano esserci due soluzioni possibili: fuggire in un luogo dove le convenzioni sociali non siano così opprimenti, oppure dimenticare l’accaduto. Quando Gianni e Julie vengono scoperti da Cristina, però, crolla tutto: la mattina del 30 aprile si apre così su un crudo e violento finale.”
Lo spettacolo è la trasposizione moderna del classico Miss Julie, dramma di August Strindberg del 1888. La tragedia originale è ambientata in Svezia. Lo spettacolo After Miss Julie è un rifacimento che ha cambiato il momento storico in cui si svolge il tutto: il secondo dopoguerra. Lo sceneggiatore dello spettacolo è Patrick Marber, candidato al premio Oscar per film come Closer e Diario di uno scandalo. Alla regia della trasposizione italiana abbiamo Giampiero Solari.
Cast di After Miss Julie
La bellezza di questo spettacolo è data anche dalla “povertà” del cast. Con povertà non intendo che mancasse la qualità, ma che fosse mancante nella quantità. Infatti, particolarità di After Miss Julie è che ci sono solamente tre attori che varcano il palco. Il ruolo della signorina Giulia è dato alla talentuosa Gabriella Pession, l’autista Gianni vede il volto del magistrale Lino Guanciale e, infine, la forte Cristina è interpretata dalla magnifica Roberta Lidia De Stefano.
La Pession e Guanciale ci avevano già incantate con i loro rispettivi ruoli nella serie tv prodotta dalla Rai, La Porta Rossa. In questo spettacolo teatrale mettono in mostra la loro chimica, la loro intesa, tutto quello che permette allo spettatore di rimanere letteralmente a bocca aperta.
La loro bravura è qualcosa di ineccepibile. Posso quasi dire di essere essere onorata per aver visto dal vivo tanta bellezza. Entrambi hanno una capacità attoriale fenomenale: hanno reso i loro personaggi alla perfezione, dando entrambi la giusta profondità ai loro ruoli. Vedere per credere.
Mi sento in dovere di fare una menzione d’onore anche alla terza attrice presente sul palco per lo spettacolo. La De Stefano mi ha piacevolmente sorpreso e non ha sfigurato davanti alla bravura degli altri due attori. Anzi, le prestazioni erano da tutte e tre le parti di altissimo, quasi superbo, livello. Complimenti quindi, in particolare, a entrambe le figure femminili che recitano in After Miss Julie: la potenza di questo dramma si è insinuata nelle loro voci e movenze in modo tale da arrivare direttamente, e senza doppi pensieri, alla mente e al cuore dello spettatore.
Commento ad After Miss Julie
Lo spettacolo parla di gelosia, di bugie, di differenze di ceto, di denaro, di liberalizzazione sessuale… After Miss Julie riesce a parlare di tutto questo senza creare confusione nella mente dello spettatore. Tutto è chiaro, tutto è al posto giusto, tutto è dove deve essere per capire davvero cosa sta accadendo sul palco. L’intera storia si svolge nella cucina di quella che è la casa di un conte italiano. Il passaggio delle emozioni, delle sensazioni e delle tensioni è palpabile grazie alle diverse luci che colorano il palco.
Questo è un bellissimo escamotage scelto dal regista per aiutare lo spettatore a entrare in empatia con quello che vede messo in scena dagli attori. Tutti e tre sono meravigliosi, hanno interpretato con una maestria impareggiabile i loro ruoli.
After Miss Julie è una storia che è ambientata scorrere di poche ore, inizia una notte e finisce il giorno dopo. Con l’alba cambiano un pò i toni con cui si rapportano tra di loro i personaggi, in particolare quelli di Gianni. È esattamente la mattina seguente che cambia la trama della storia.
After Miss Julie è un dramma che trasmette tante emozioni. È complesso, pieno di argomenti che vengono solo accennati e lasciati in ombra, apposta perché turbino le emozioni dello spettatore e lo accompagnino per tutto il tragitto verso casa. Le battute, le risate che alcune frasi provocano a chi guarda, i discorsi… Il pubblico si trova disorientato, non sa bene dove mettere i piedi e cosa fare per capire quello che sta guardando.
L’incanto è palpabile, così come anche il turbamento. Penso che After Miss Julie sia una delle opere teatrali che più si avvicina a quel concetto di teatro che insegnano a scuola. Questo è uno spettacolo difficile da digerire. Penso che per comprenderlo bene sia necessario vederlo almeno due volte, esattamente come si fa con i film più complessi. In questo modo, la seconda volta, non si rimane rapiti dalla storia in generale ma ci si concentra sui dettagli.
Un consiglio per chi va a teatro a vedere After Miss Julie la prima volta: leggete la trama, informatevi su alcuni contenuti minimi dello spettacolo (senza beccare spoiler ovvio). Così avrete un contesto entro cui calare tutto quello che vedrete e potrete comprendere meglio quello che verrà messo in scena.
Il difetto di questo, e di altri spettacoli: il pubblico
Mi dispiace dirlo, ma spesso, i problemi degli spettacoli di teatro si hanno a causa del pubblico. Sempre in riferimento a Lino Guanciale, anche l’anno scorso era successo un caso molto importante riguardo questo aspetto. Quali sono i problemi che si vivono in queste occasioni? Comincio con il nominarne uno: l’uso del cellulare in sala.
Ebbene sì, nel 2020 qualcuno non ha ancora capito che quando si entra in un teatro o in un cinema per vedere uno spettacolo il cellulare si spegne oppure lo si mette in silenzioso. Non mi sembra un concetto così difficile da capire. Durante lo spettacolo, un telefono è suonato per ben tre volte. TRE VOLTE. Dopo l’ultima volta, persino Guanciale si è girato spazientito verso il pubblico e ha fatto un gesto di stizza. Devo ammettere che mi sono sentita profondamente in imbarazzo per quella scena.
Io penso che il permettere al telefono di interrompere uno spettacolo sia segnale di disinteresse, maleducazione e mancanza di rispetto per gli attori in scena. Allo stesso modo, il fare le foto usando il flash è una cosa altrettanto vergognosa. Sembra quasi che le persone non sappiano stare in questi luoghi e in queste situazioni.
Un’altra cosa che è successa durante lo spettacolo di After Miss Julie è stata un pò più “sottile”: l’applauso durante lo spettacolo. Questo lo si fa solo alla fine di quello che si sta vedendo, MAI durante. Perché? Per lo stesso motivo per cui si spegne il cellulare: distrae gli attori e non permette agli spettatori di rimanere concentrati su quello che si sta vedendo. Purtroppo, quando questo succedeva, gli attori non fermavano il dramma per aspettare la fine degli applausi: andavano avanti senza sosta. Personalmente, ho perso alcune battute a causa di questi rumori.
Sembra quasi che quello che serve è un’educazione al teatro, allo stare in una sala da cinema senza recare disturbo agli altri. Queste sono arti che vanno coltivate, che devono essere rispettate, esattamente come tutte le altre. Non possiamo pretendere che gli altri ci rispettino se non siamo noi i primi a farlo. Cerchiamo di far rispettare queste semplici regole a noi stessi e a chi ci accompagna in queste situazioni. Solo così, forse, riusciremo a migliorare e evitare queste situazioni spiacevoli.
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Nel dubbio, si beve buon vino e si guardano serie tv (e spettacoli di teatro).
Iaiatv