Valeria è la serie Netflix con protagonista Diana Gomez. Ambientata a Madrid, di 8 episodi e per ora una stagione, la storia narra la vita di Valeria, una promessa per l’editoria spagnola, in procinto di scrivere il romanzo che le cambierà la vita e la carriera. Molti sono gli intoppi, il blocco dello scrittore persiste e quando arriva è difficile mandarlo via e abbatterlo del tutto.
Un matrimonio in crisi rende le cose ancora più difficili e un amore molto erotico all’orizzonte rischia di far vacillare ogni sicurezza. Per fortuna ci sono le tre amiche di Valeria sempre pronte a sostenerla. Tra cui Lola, la sua migliore amica. La serie si ispira alla saga di romanzi rosa di Elisabet Benavent che, come con la Gazzola in Italia per “L’Allieva”, partecipa come consulente creativa della serie.
Chi è Val l’impostora?
Valeria è una protagonista ambigua, che di sicuro non piace del tutto, almeno le prime volte che la si vede, almeno alle persone come me che preferiscono l’organizzazione piuttosto che la confusione. Il caos deve pur esserci ma con come nella vita di Val. Il caos di Valeria è qualcosa che non avviene, è da lei creato, per questo risulta imbarazzante notare come una donna sposata sia in grado di distruggere svariate possibilità e molti elementi basici della sua vita in così poco tempo e disinvoltura. Semplicemente, ho pensato, Val non vuole crescere. O forse è cresciuta molto e ora vuole tornare indietro. Ecco allora definito e chiarito lo smarrimento che la porta ad avere una relazione extraconiugale, una relazione di una sola notte, un blocco avanzato dello scrittore e tanta superficialità in circolo.
E’ una delle poche protagoniste incontrate nelle serie che nel momento in cui recita la parte di una scrittrice, abbandona completamente il suo obiettivo. La si vede spesso scrivere, al bar e a casa, cercare ispirazione ma forse non nel modo giusto. Oppure: lo fa a modo suo ma credo manchi la bellezza con cui qualcuno che crede nei sogni fa questo genere di ricerca, di missione. Infatti glielo fanno notare anche i familiari, più e più volte ma è come se lei fosse una bambina a cui tolgono continuamente i giochi e non riesce a tornare dal paese dei balocchi che si è costruita per sfuggire alle vere responsabilità.
Chi sarà finalmente Val?
“Sono un’impostora, tutto il mondo crede che stia scrivendo un romanzo ma non lo sto facendo”
Impostora o no, nella seconda stagione che stanno realizzando a Madrid, ci si augura di vedere una Valeria molto più grintosa, come se questa prima stagione fosse effetivamente stata un’anteprima più o meno passiva e frammentaria della sua indole. Si spera di vedere un’esplosione, una rivisitazione del personaggio, un caos positivo, una guerra vinta, una sfida più aperta, una vita più dedita ai valori, un viso più calmo e degli occhi più capaci di osservare. Una Val in una Madrid più vera, non fittizia come un romanzo. Una Val come la città: esplosiva e dinamica ma conscia di dover portare avanti i propri doveri. Se la città smettesse di funzionare, i cittadini andrebbero in crisi e tutto finirebbe di avere equilibrio. Se Val smette di funzionare, Val non porta avanti alcunché.
Se sono stata critica o meno, preferisco non notarlo. Di certo non sono stata buonissima nei confronti di Val ma è come se mi sentissi una sorella maggiore che, come nella serie, cerca di spronare una donna perchè conosce il suo potenziale e ciò che può fare. Davvero e al meglio, con la sua fantasia e creatività.
Ergo: spronare è il verbo da utilizzare. Alla prossima stagione!
E non siate impostori delle vostre vite. Non lasciate punti in sospeso. Utilizzate bene il vostro tempo e i vostri occhi.
Su Netflix trovate la serie e su youtube il trailer che inserisco anche qui. Buona visione.