Ciao ragazzi! Oggi ti vorrei iniziare una discussione su un argomento che negli ultimi anni è abbastanza discusso, soprattutto in ambito cinematografico. Parliamo del politically correct, e in questo caso dell’ultimo episodio verificatosi qualche giorno fa che vede al centro della polemica Zendaya Coleman e i rumors sul suo ruolo di Ariel nel Live Action.
Premessa
Partiamo con questa premessa.
Non sono totalmente dalla parte di nessuna delle due prese di posizione, che sarebbero queste:
- Ogni attore deve interpretare ciò che gli si avvicina di più secondo il principio del physique du rôle. Fatta eccezione per i personaggi mascherati o con sembianze non umane.
- Ogni attore può interpretare qualsiasi ruolo a prescindere da suo aspetto perchè ciò che conta è l’immaginazione del pubblico.
È compito degli attori quello di superare se stessi e riuscire a trasformarsi in qualsiasi personaggio. Basta pensare a Robin Williams!
Dall’altra parte però, sicuramente c’è da tenere in considerazione che quando si degenera con la seconda opinione, si possono creare situazioni assurde che vanno contro il “realismo” del cinema e che comunque risultano oggettivamente delle forzature soprattutto a causa del lecitissimo immaginario comune.
Vi faccio un esempio?
Vi immaginereste una Mulan non asiatica? La famiglia Weasley senza ginger?
No. Esattamente. Perchè quando si crea un personaggio e lo si presenta alle persone, che sia la descrizione di un libro, un cartone animato, o un attore di un film, i suoi connotati saranno in qualche modo il suo marchio.
Quindi io direi di rispettare il physique du rôle, ovviamente senza degenerare. Nel senso che se trovo Jamie C. Bower che non ha la robustezza che uno si immagina che abbia Jace Wayland, come attore va bene lo stesso: biondo, capelli mossi, occhi chiari, faccia da schiaffi (per dire che ha l’aria da presuntuoso). Oppure un attore come Logan Lerman per fare Percy Jackson va bene, ma una come Alexandra Daddario, finchè non avrà i famosi ricci biondi di Annabeth non può pretendere di interpretare quel ruolo… E non è questione di razzismo o discriminazione. Annabeth è fatta così, e anche se è un personaggio inventato abbiamo una sua descrizione nel libro. Quindi Annabeth deve essere riccia, bionda, con gli occhi chiari. Altrimenti non è Annabeth.
Quando si abusa con il politically correct si fanno delle forzature pazzesche
E qui un’altra premessa, perchè se non specifico immagino che chi non mi conosca parta subito in quarta dicendo “sei una discriminatrice”. NO. Io sono una persona equilibrata, che non fa discriminazioni su nessuno, il che vuol dire che non offendo o non elogio a priori una categoria di persone solo per farmi vedere da qualcuno!
L’espressione politicamente corretto (che in italiano è un aggettivo sostantivato mentre in inglese è un sostantivo, political correctness) designa una linea di opinione e un atteggiamento sociale di estrema attenzione al rispetto generale, soprattutto nel rifuggire l’offesa verso determinate categorie di persone. Qualsiasi idea o condotta in deroga più o meno aperta a tale indirizzo appare quindi, per contro, politicamente scorretta (politically incorrect).
Sempre applicando il principio del “esagerare è sempre sbagliato”, se si applica il politically correct in maniera eccessiva, si ottiene l’estremo opposto di ciò a cui si aspira. Si fa discriminazione al contrario che per me significa due cose:
- Cercando di favorire a tutti i costi un gruppo di persone, si finisce con il discriminare i restanti.
- Se ritieni che una categoria di persone non debba essere discriminata e che debba essere integrata nella comunità senza nessun tipo di problema, il fatto di favorirla a tutti i costi per cercare di farla integrare non fa altro che sottolineare il bisogno, e quindi la diversità, di integrarsi con la società perchè sono diversi.
La sessualità di una persona o la sua etnia, sono cose talmente stupide, che cercare di rimarcarle ogni volta FORZANDO LETTERALMENTE certe situazioni, non fa altro che aumentare il divario fra quelli che voi chiamate “persone normali che vengono discriminate” e società.
Esempio.
Perchè se ritenete che chi porta gli occhiali non debba essere discriminato non fate film in cui mettete per forza una persona con gli occhiali anche se nel libro o nella sceneggiatura non erano previsti? Perchè con queste persone non lo fate?
E sapete bene che nel caso in cui lo faceste, invece di far passare il messaggio “tutte le persone con gli occhiali sono normali”, suscitereste “le persone con gli occhiali non vengono accettate dalla società, perciò noi del cinema, che dobbiamo farci vedere benevolenti, li mettiamo in qualsiasi opera così non si sentono discriminati”.
Questa per me è discriminazione al contrario, e se volete far integrare qualcuno con la società dovreste essere il più naturali possibili.
La gente non ha bisogno di vedere che X interpreti il ruolo di Y per far sentire tutti gli X meno soli. La gente ha più bisogno di storie che di base partono già con X.
Guardate Crazy & Rich, un film su una coppia asiatica che deve sposarsi con un cast di soli attori cinesi o coreani. È di questo che parlo: crei un film che già in partenza ha i personaggi che tu produttore/investitore/ amante del politically correct vorresti e non faresti nessuna forzatura.
E sono le forzature le cose che odio di più, soprattutto in ambito storico, non si possono fare film con persone che storicamente non avrebbero potuto essere li.
Basta forzature.
Se volete una coppia gay o etero ci fate un film a parte, non dovete creare ottocento coppie in una serie tv o in un film perchè chiunque deve sentirsi rappresentato.
Se volete una persona di colore in un film storico non lo girate nell’aristocrazia Francese del 1600.
E parlo di colore della pelle e sessualità perchè anche se ho detto che sono degli argomenti stupidi, sono proprio quelli che vengono di più sputtanati dagli amanti del politically correct… che più che girare un film, mi sa che si impegnano a cercare di non far sentire nessuno escluso. Grazie, fantastico proposito ma… NON ESAGERIAMO. Vi posso assicurare che guardando The Danish Girl io non mi sono sentita sminuita o non mi sono rispecchiata nel protagonista solo perchè sono una donna e non sono trans.
No al “doppio vangelo”
Riprendendo le due prese di posizione che ho citato all’inizio, la cosa ridicola del politically correct è che la maggior parte delle volte sono incoerenti!
Perchè per personaggi tipo Ariel potete benissimo scegliere Zendaya Coleman come protagonista, ma per Mulan e Aladdin siete stati attentissimissimi a non prendere attori che non avessero tratti asiatici o arabi. Perchè tutta questa attenzione per loro e per Ariel no?
Perchè Jared Leto ha potuto fare il personaggio di un trans in Dallas Buyers Club ma Scarlett Johansson ha dovuto lasciare la parte di una donna che si fingeva uomo?
Perchè Neil Patrick Harris può fare Barney Stinson mentre Jack Whitehall, secondo l’opinione pubblica, non può interpretare Lily Houghtonm Jungle Cruise ?
Cos’è questo modo di fare? O tutti posso interpretare chiunque, oppure ogni attore si può proporre solo per i ruoli che gli si avvicinano di più.
Se non puoi essere uguale all’originale, non cercare di essere l’originale
Nel 1989 ci avete presentato questa Ariel:
Capelli rossi, occhi chiari, pallida. Quindi io quando penso ad Ariel della Disney penso a una Sirenetta con i capelli rossi caucasica.
Ci sono un sacco di film sulla Sirenetta che si ispirano – come ha fatto la Disney – alla storia di Andersen ma che non sono uguali ad Ariel, proprio perchè la Disney con Ariel ha creato di qualcosa di originale e diverso.
Quindi Ariel è così, e tutti la immaginano bianca come il latte e con i capelli rossi.
Hanno creato anche Tiana de “La principessa e il ranocchio” e adesso tutti si immaginano Tiana come una ragazza afroamericana con i capelli riccissimi raccolti in uno chignon.
Ripeto che quando si crea un personaggio e lo si presenta alle persone, che sia la descrizione di un libro, un cartone animato, o un attore di un film, i suoi connotati saranno in qualche modo il suo marchio.E Purtroppo una delle cose da cui dipendono i connotati di una persona, è proprio l’etnia.
Non è una cosa che si fa di proposito ad aver inventato Ariel in questo modo… O comunque, se prima c’era un forte razzismo, e per uno come Walt Disney era impensabile immaginare principesse non Europee, non è passando dall’estremo opposto che darete l’esempio.
Piuttosto, create altre principesse e non forzate niente. Non sto dicendo questo per fare discriminazione, anche perchè di insulti o giudizi nei confronti di un gruppo di persone nel mio articolo non c’è traccia.
Nessuno si offenderebbe se scegliessero Zendaya per fare Tiana, ma immagino che tutti griderebbero allo scandalo se Tiana fosse interpretata da Holland Roden. Perchè? Perchè Holland non ce pia na mazza. E lo stesso discorso dovrebbe valere per tutti. Non prediamoci in giro.
Vi prego tutti di guardarci in faccia e di non fare finta di non sapere di cosa sto parlando. Il politically correct ha fatto un sacco di danni, e chi continua ad abusarne ha decisamente stancato.
Per esempio se facessero un film su di me, me come Sara, chi dovrebbero scegliere ai casting? Anche se sembra stupido perchè le mie caratteristiche sono abbastanza banali, sicuramente dovrebbero scegliere una ragazza con i capelli marroni, gli occhi marroni e carnagione chiara e se vogliamo essere onesti dovrebbe essere anche non troppo bella. Personalmente mi offenderei molto se la protagonista che è stata scelta per interpretarmi sia totalmente diversa da me.
Se volete fare qualcosa di simile, ma che allo stesso tempo è diverso, allora fate qualcosa di diverso. Fate un’altra Sirenetta, ma quella non è Ariel. Create 94394032 versioni della Sirenetta, ma Ariel rimane una sola.
Cosa ne pensate?
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Di solito non sono d’accordo quando l aspetto di un personaggio viene travolto, ma sinceramente in questo caso non vedo la differenza ! Una cosa quando l aspetto di un personaggio incide fortemente sulla trama (es mulan caucasica sarebbe stata una forzatura troppo forte visto che tutta la sua storia è basata sulla cina), o ancora quando ci sono delle fisicità per descritte che danno una connotazione caratteriale al personaggio (es jace di shadowhunter) , o ancora quando la forzatura è palesemente politically correct (hermione interpretata da un attrice afro nello spettacolo teatrale the cursed child). Ma sinceramente in questo caso vedo più una trovata di marketing che una scelta politilcally correct. Zendaya è seguitissima, soprattutto da una fascia di giovanissimi , sanno che se mettono lei il film avrà ancora più seguito. Poi in fondo l aspetto di ariel non caratterizza la storia o il suo personaggio non modo particolare , quindi ci sta, sinceramente a me non infastidisce proprio per questo . E comunque non è detto che per lo meno non gli facciamo qualche riflesso rosso tra i capelli , ce la vedrei bene !
Ciao Alii,
Effettivamente potrebbe essere anche una mossa di Marketing, ma quante attrici ancora più famose di Zendaya potrebbero fare Ariel? Sicuramente il caso di Zendaya non è così incisivo, però se la mettiamo così vorrei vedere chi sceglieranno per interpretare Tiana. Se anche li non si faranno problemi a cambiare i connotati al personaggio, allora vorrà dire che vanno a marketing.
Concludo dicendo che invece secondo me Hermione caucasica non era una caratteristica incisiva, eppure Hermione afroamericana era un pugno allo stomaco. Perchè Hermione, l’abbiamo conosciuta in un modo. Lei è così. Indipendentemente da ciò che serve alla storia, i personaggi hanno delle caratteristiche. Soprattutto quando poi fanno parte di un brand, rimangono sempre di più impressi nella mente dell’immaginario comune così come sono stati presentati. Se li cambi, non saranno più loro.
Quindi non ci vedo nulla di male a rimanere fedeli. Anche perchè, invece di far uscire la Sirenetta, perchè non hanno fatto subito il live action della principessa e il ranocchio con Zendaya?
Ti ringrazio tantissimo per il commento che hai scritto. Mi è interessato moltissimo conoscere il tuo pensiero.
Un abbraccio
-Sara!